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biophilic design

Biophilic design… conosciamo questo termine?

Spesso vorremmo inondare la casa di piante e fiori, ma capita che, sopraffatti dalla paura di non riuscire a prendercene cura, evitiamo di acquistarle! Pensando di non avere il famoso “pollice verde” e pensando di poter concederci solo piante artificiali, si desiste dalla tentazione e si finisce per avere case vuote e senza elementi naturali.

Queste convinzioni sono sbagliate!

Non occorre essere esperti botanici per poter cedere a piante in soggiorno, in cucina o in bagno… basta studiare lo spazio e fare scelte consapevoli! Di piante ne esistono infinite tipologie, dalle più forti alle più delicate, dalle più piccole alle più ingombranti. Capiamo i nostri ambienti e studiamo quale pianta inserirvi. Perché una pianta cresca rigogliosamente occorre prima di tutto inserirla in un habitat ottimale e conforme alle sue richieste. Così facendo, la pianta “sarà felice” esercitando la sua funzione benefica. Solo la scelta idonea, ponderata e studiata ci darà soddisfazioni.

Ma perché inserire le piante in casa è importante? Queste trasmettono eleganza e rendono gli spazi belli ed avvolgenti, depurando l’aria e alleviando la mente dallo stress. Ma siamo sicuri che le piante siano così benefiche alla mente, allo spirito e alla vista? Le piante, e in generale l’elemento naturale apporta benessere allo stato psico fisico dell’uomo.

LO DICE LA SCIENZA!

La Biofilia (Biophilic design) è proprio l’amore che l’uomo prova per la natura e, in generale, per la vita (“biofilia” deriva dal greco e significa letteralmente “amore per la vita”); questo amore è innato e l’indole umana è propensa all’elemento naturale perché questo suscita emozione, sentimento e reazione. L’uomo cerca dunque l’essere vivente, predilige il contatto con ciò che vive, con persone, animali ma anche piante. La biofilia è innata ma non istintiva, è una predisposizione che va quindi stimolata ed educata se la si vuole far crescere.

foresta di bambù,  Arashiyama, Kyoto – photo Lucia Venturini

“Se la biofilia non viene stimolata, se abbiamo poche possibilità di interagire con il mondo vivente, perdiamo la capacità di sviluppare alcune aree della corteccia cerebrale, con conseguenze importanti per le nostre funzioni cognitive (in particolare, tende a ridursi la capacità di attenzione diretta e sostenuta) ed emozionali (in particolare, tende a ridursi la capacità di recupero dallo stress)”

Giuseppe Barbiero, docente di Biologia e di Ecopsicologia

Sono ormai affermati e comprovati gli innumerevoli effetti benefici sull’uomo che vive a contatto con gli elementi naturali; dunque progettare gli spazi tenendo conto di questo fattore, appare una priorità. Gli architetti contemporanei inseriscono spesso la vegetazione all’interno e all’esterno degli spazi (vedesi il Bosco Verticale ad esempio) dal momento che l’uomo, se circondato da spazi “green”, lavora e vive meglio, concentrandosi di più e diventando più produttivo e positivo.

YOUNG HOME – project & photo Lucia Venturini

“il biophilic design non riguarda solo l’ecologizzazione degli edifici e non si traduce nel solo inserimento di alberi al fine di aumentare l’estetica architettonica. Il biophilic design riguarda il ruolo dell’umanità nella natura e il ruolo del mondo naturale nella società umana.

(ecologo Stephen R. Kellert)

Come si traduce il biophilic design nella vita di tutti i giorni? Progettare “biofilicamente” significa progettare gli ambienti strizzando l’occhio alla sostenibilità interna, portando la Natura tra le quattro mura domestiche, sfumando così il confine tra esterno ed interno! Il Biophilic design rappresenta una fusione tra vegetazione, luce, vita e aria, ricercando calma, benessere, relax e pace, propri della natura!

YOUNG HOME – project & photo Lucia Venturini

L’obiettivo finale di una progettazione biofilica sarà quello di arrivare al risultato avendo inserito caratteristiche ed elementi naturali che permetteranno allo spazio di plasmarsi in favore di un “natural space”. Attraverso quali fattori?

In un progetto architettonico “biofilico” non mancheranno tutti quegli elementi fondamentali per il benessere psico-fisico dell’uomo; questa progettazione inserirà elementi propri della natura all’interno dell’Architettura, migliorando la qualità della vita dell’ambiente chiuso.

  • luce naturale
  • areazione continua
  • vista sull’esterno
  • propensione verso materiali naturali nelle finiture e negli elementi decor
  • scelta di una palette cromatica ispirata a colori naturali
  • inserimento di piante idonee all’ambiente
  • stimolo della creatività attraverso la progettazione di angoli “visivamente curiosi”
  • creazione di un’esperienza sensoriale, un percorso benefico che stimoli i 5 sensi
VEGETABLES – project & photo Lucia Venturini

Dunque progettare seguendo i principi del biophilic design rappresenta una nuova tendenza nel campo dell’architettura e dell’interior design: creare ambienti salubri, piacevoli e rigeneranti è diventata una priorità.

Questa filosofia progettuale si configura come il filo conduttore dell’intera progettazione, influenzandoci fino alla scelta del singolo cuscino e del singolo vaso decorativo.

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2 commenti

  1. Condivido in pieno i principi del biophilic design. L’ambiente casa deve essere piacevole, accogliente.. dopo una giornata di lavoro, si deve assolutamente avere lo spasmodico desiderio di rientrare tra le mura domestiche e se queste rispondo agli obiettivi di eleganza e comodità, allora si é certi di avere operato le scelte giuste .
    BIOPHILIC DESIGN

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